Non è vero, anzi premettiamo che la definizione “ortopedico” non è corretta: dobbiamo sostituire questa definizione tradizionale, commerciale, con “rigido / duro”, in questo modo riusciamo a capire subito che si tratta semplicemente di una delle possibili tipologie di materassi: rigidi, semi-rigidi, normali e anatomici.
A seconda delle preferenze, si può scegliere il proprio materasso, quello più adatto al proprio modo di riposare.

La risposta a questa convinzione, proprio tradizionale, la troviamo nelle pubblicazioni scientifiche (ormai piuttosto diffuse) che, analizzando i risultati dei test sul sonno, evidenziano come il materasso anatomico sostenga correttamente il nostro fisico e permetta una tranquilla circolazione periferica, mentre quello rigido (ortopedico) crea punti non corretti di appoggio del nostro corpo e può rischiare, in taluni casi, di bloccare quasi completamente la normale circolazione periferica con sintomi che disturbano la tranquillità del sonno.

Cominciamo col dire che in taluni casi ci può essere una precisa prescrizione da parte del medico che lo indica necessario per il caso, poi, perché ognuno di noi ha un suo modo di dormire ed è giusto che utilizzi il materasso che lo soddisfa maggiormente, anche se non corretto; è frequente trovare il cliente che, soddisfatto dal suo vecchio materasso, quando deve acquistarne uno nuovo, cerca di ritrovare sul mercato lo stesso modello che ha utilizzato per anni e che gli da sicurezza. Consideriamo, inoltre, il peso delle persone: chi pesa in modo considerevole dovrebbe aver più apprezzamento per un materasso rigido, che sostiene il fisico, piuttosto di uno che lo accoglie; coloro che per anni sono stati abituati a dormire sul materasso duro, se non si sono accorti di aver dormito sempre male, cercano d’istinto il materasso “ortopedico” al momento dell’acquisto, non vogliono cambiare il loro modo di dormire se non ne sentono la necessità; possiamo concludere che in questi casi è il caso di dire: “il cliente ha sempre (o quasi sempre) ragione!”

Sicuramente è importante, ma non la sola: una cena pesante è, tradizionalmente e scientificamente, un momento che crea difficoltà per un sonno tranquillo; un prolungato utilizzo di computer, televisori e comunque situazioni di stress non smaltite prima di coricarsi a letto, sono nemici del sonno, ormai tradizionali; posture sbagliate, dormire senza cuscino o con cuscini troppo alti o troppo bassi per il proprio fisico, temperatura dell’ambiente troppo elevata, sono solo un paio di situazioni che, al di là del tipo di materasso, possono sicuramente disturbare il sonno e far perdere i benefici che dal sonno dobbiamo ottenere per poter affrontare con serenità le fatiche della giornata successiva.

Il lattice è un ottimo materiale, migliore delle molle per la preparazione di un materasso “anatomico”, ma , da anni, esistono anche le “molle indipendenti” o insacchettate che permettono al materasso di seguire le forme della schiena; diciamo che li possiamo considerare due ottimi amici per la salute del nostro sonno: prendiamo in considerazione i consigli del rivenditore, segnaliamo le caratteristiche del nostro modo di dormire e potremo scegliere il materiale che sicuramente ci darà il miglior riposo.

La risposta è un po’ difficile: mediamente ogni 10-15 anni, ma il cambio anticipato o posticipato può essere richiesto dalle condizioni igieniche, dalla tenuta della struttura del materasso, dalle modifiche delle condizioni fisiche dell’utente che possono essere sopravvenute (allergie, patologie, cambi di peso ecc.).
Una costante storica e curiosa dice che in casa la persona che decide, di solito, di cambiare i materassi è la donna, quindi, alla domanda posta prima, la risposta dovrebbe essere: ”Quando la donna decide che è ora di cambiarlo!”

No, i letti hanno varie misure; a queste si adattano le reti con misure adeguate e a queste, ancora, si abbinano i materassi con le misure che permettano la normale manutenzione del letto senza creare sgradevoli problemi.

Per “i” mal di schiena le cause sono varie e le soluzioni altrettanto; il memory è un materiale interessante, ma che definiamo “ancora giovane di mercato”; può essere di aiuto, ma deve essere valutato dal rivenditore, caso per caso; così, come per gli altri materiali.